venerdì 19 ottobre 2012

Ischia incontra Napoli



Una splendida serata tra Ischia e Napoli

Il libro "Ischia" di Malvarosa edizione


A Napoli al   Grand Hotel Parker’s  il 15 ottobre scorso, in occasione del lancio del libro di ricette “Ischia” edito dalla casa editrice Malvarosa, si è tenuto l'evento enogastronomico Napoli incontra Ischia. 


La cucina ischitana ha incontrata quella napoletana e si sono fuse in un unico menù curato dagli chef  Vincenzo Bacioterracino del Parker's e da Pasquale Palamaro dell'hotel  Regina Isabella di Ischia.  




La cena è  iniziata  con un aperitivo pieno di tanti stuzzichini sfiziosi che  hanno  letteralmente conquistato il mio palato, sfiziose praline con crema genovese,  mozzarella affumicata con  pomodorino datterino...che bontà! Il tutto è stato bagnato da un pinot nero "Molinera" Extra Brut Terra da Vino del Piemonte.


Si prosegue con gli antipasti:


Per primo hanno servito un piatto di paccheri, dell'azienda Gerardo Di Nola, trafilati in bronzo  con taratufi e datterino giallo



Infine non poteva mancare il dolce

Napoli e Ischia, gemellaggio a tavola

 Il pubblico della serata era composto da gourmet ed esperti. Gente davvero molto simpatica.






I vini della serata:


 
Un ringraziamento a tutti gli sponsor che hanno contribuito alla serata.

Maison Milady e Maria Consiglia Izzo
Gennaro Coppeta, Carlo Vischi, Davide Ricciardiello e Tommaso Esposito

Francesco Uccello


Arrivederci alla prossima!

mercoledì 17 ottobre 2012

La tradizione e l'innovazione in cucina


La cucina di ieri e di oggi


La pasta e patate dello chef Nino Di Costanzo, un tripudio di pasta e patate diverse.

Grazie alla mia passione per la fotografia negli ultimi tempi ho avuto l'occasione di avvicinarmi al mondo della cucina. Ed eccomi di nuovo a scrivere di  cibo, io che non  sono mai stata un'esperta. Anzi per dirla tutta non ho mai amato stare tra i fornelli anche se per esigenze di famiglia, avendo io tre figli, ho dovuto da sempre cimentarmi, tutto sommato, però, con buoni risultati. Cucinare è un bellissimo gesto d'amore che una mamma può fare  verso i suoi figli e noi italiane in questo siamo le migliori, è quanto ha pubblicato anche  il Wall Street Journal, le  mamme italiane sono risultate le migliori in assoluto proprio perchè preparano buoni  pranzetti oltre ad essere presenti e affettuose. 


Oggi voglio raccontare dell'evento, di cui sono stata ospite, che si è tenuto venerdì 12 ottobre nella splendida cornice di Villa D'Angelo. Una vera "sfida" culinaria  tra la cucina tradizionale e quella innovativa. Erano presenti alla serata non solo esperti enogastronomici e giornalisti del settore ma un nutrito numero di persone appassionati della buona tavola. 

La  cucina tradizionale è stata  proposta dagli chef dello storico ristorante Mimì alla Ferrovia, quella innovativa dallo chef due stelle Michelin Nino Di Costanzo del ristorante "Il Mosaico" del Terme Manzi diCasamicciola.

Il Menù  di "ieri e di oggi" comprendeva:

Pane, burro e alice -Pane, burro e alici
‘A parmigiana ‘e mulignaneLa parmigiana di melanzane
Pasta e patane - Pasta e patate
‘O rraù cu ‘e purpette - Il ragù con le polpette
A pastiera ‘e grano -La pastiera





Antipasto: pane burro e alici. In quello tradizionale vi era una fettina di limone che donava un fresco sapore, il filetto dell’alice, il burro e crostini di pane raffermo. Nell'innovativo due cannoli croccanti ripieni di una crema a base di burro e alici. 



La parmigiana di melanzane:  Nella tradizionale,come vuole la ricetta, strati di melanzane e parmigiana. Nell'innovativa, servita in un bicchiere, vi era  uno strato di crema di melanzane e uno di formaggio, un pezzetto di pomodoro candito,una fogliolina di maggiorana e un grissino.




Pasta e patate: La tradizionale preparata con  la pasta mista, patate cremose e provola, decorata con  foglie di basilico.  L'innovativa proposta con un tortello ripieno di provola, una crema di patate viola , una gialla e pancetta croccante per decorazione




Il ragù: Il piatto tradizionale fatto con carne a pezzi cotta nel sugo  6-7 ore e la classica polpetta. L'innovativo comprendeva un mezzo pacchero ripieno di ricotta con un trito di sedano e carote e un pezzetto di braciola.



La Pastiera:  la classica fetta  di pastiera  servita nel piatto  tradizionale. L'innovativa  presentata in modo creativo e spiritoso, il  classico ruotino per cuocere la pastiera ha un coperchio di cioccolato bianco sotto di esso vi è il mondo della pastiera: scaglie di frolla, frutta candita, ricotta, crema pasticcera e gelato di grano.



La serata è stata davvero amichevole e simpatica, al mio tavolo vi erano commensali a me sconosciuti e molto  diversi tra loro ma tutti accomunati dalla stessa passione. Una grande occasione di incontro e di confronto. 
La vincitrice della serata non poteva che essere lei "la buona tavola".


Un ringraziamento particolare a Ida e Michele Giugliano che mi hanno dato la possibilità di partecipare a questa bella  serata.


martedì 2 ottobre 2012

Vedi Napoli...



Una splendida giornata trascorsa a Napoli con i miei amici Shawn e Michiko.

(A wonderful day spent in Naples with my friends Shawn and Michiko.)


Tutto è partito da una visita che ho fatto quest'estate alla base nato di Gricignano, dove constatai che la maggior parte degli abitanti di quel piccolo pezzo di America in Italia non ha  contatti con la nostra  cultura. Delusa da questa scoperta espressi il desiderio di far conoscere ai miei amici  Napoli e la sua antica cultura. 
(Everything has started with a visit to the NATO base in Gricignano (Naples) this summer, where I discovered that the United State citizen living there do not even get in touch with our culture. Disappointed by this discovery, I decided to introduce my friends to Naples and its ancient history.)


Ho cercato di spiegare ai miei amici  la differenza che c’è tra l’Italia del nord e Napoli. Nella mia città sembra di stare in un altro paese, nel bene e nel male. A partire dai  suoi abitanti  che hanno vivaci atteggiamenti cosa molto nuova per altri popoli. Ci si diverte ma spesso le situazioni hanno un fondo di amarezza. Si incontrano varie difficoltà vivendo a Napoli e ci vuole un  grande spirito di adattamento.
(I tried to explain them the differences between north and south of Italy. Indeed in Naples it feels like being in another country, in good or bad ways. Starting from its people, very friendly and vivacious, new feelings for people of other nation. It’s a very happy way to live, but sometimes it gets into sadness. There are many difficulties in Naples and everybody must be adaptale.)


Lunedì 17 settembre  decidiamo di fare il primo  giro turistico della città. L’appuntamento è alla stazione della metropolitana di Aversa, la meta stabilita il  quartiere Vomero, la  zona collinare di Napoli.
(On Monday the 17th of September we decided to go for a sightseeing of the city. The appointment was at the metro station of Aversa at 8.30am, the destination was Vanvitelli square in Vomero district. It’s very easy to reach this area from the city centre of Naples, indeed we took the “funicolare” (train used to reach the top of the hills, on which Naples is built) from Toledo street, close to Plebiscito square, towards piazza Fuga (Escape square). )


Nel secolo XVIII il Vomero era luogo per la villeggiatura e vi erano numerose ville. La zona  in quell'epoca era agricola e difficilmente accessibile dalla città bassa, ad essa collegata da antiche salite ancora oggi percorribili come località Petraia una suggestiva zona caratterizzata da bellissimi scorci. Nel primo dopoguerra il Vomero era diventato un elegante quartiere residenziale. I collegamenti con la città bassa subirono un miglioramento, con l'entrata in funzione della funicolare Centrale nel 1926.
(In the eighteenth century the Vomero was a place for a holiday and there were many villas. The area at that time was agricultural and difficult to access from the lower city. In the first World War, the Vomero had become an upscale residential neighborhood. The connections with the lower town suffered an improvement, with the entry into operation of the funicular Central in 1926.)


Una volta giunti  in zona  proseguiamo a piedi fino a Castel  Sant’Elmo situato a 10 minuti  di cammino dalle fermate della metro e della funicolare. Dal castello si scorge uno scenario davvero incantevole, si  gode di una vista unica della città,  le sue isole, il golfo ed i monti, tanta è la loro bellezza. Un piccolo suggerimento l’ingresso al castello è gratuito se si arriva prima delle 10.
(Once we arrived, we walked up to Sant’Elmo castle, 10 minutes away from the funicolare station. At the castle we found a breathless view of the landscape, where we saw the entire city from a sky view:  its islands (like Capri), the gulf and the mountains of the Amalfi coast. A tip to the reader, if you arrive at the castle before 10am, the entry is free.)


Proseguiamo la visita alla certosa di San Martino che nel  1866 fu acquistata dallo Stato e  destinata a Museo nazionale di storia napoletana. Prima di entrare alla Certosa consumiamo   il mitico caffè napoletano!  Scopro che l’aroma e il sapore del caffè hanno completamente conquistato anche i miei due amici. 
(Then we went to visit the San Martino’s certosa (a monastery), next to the castle. But first we stopped for a proper Neapolitan Coffee! My americans friends were entranced by the aroma and the taste of the REAL coffee.)


Nel museo vi è una chiesa con varie sagrestie che sembrano tante gallerie d’arte.
(There was also a museum in a church, with various sacristies decorated like an art gallery of ancient times.)


Una sezione navale  e carrozze reali.
(A naval section and royal carriages.)



 Vi è anche la sezione teatrale. In essa si  trovano quadri, stampe, disegni che si riferiscono al Teatro San Carlino, teatro popolare che nell’ ottocento affiancava il teatro d’opera ufficiale, il San Carlo. Maschera popolare del teatro, “Pulcinella”, che fu sostituita da “Felice Sciosciammocca”, maschera ideata dal famoso  Eduardo Scarpetta. L'attore  rilevò e rimise a nuovo il Teatro  nel 1880 perché  ridotto ormai allo sfacelo. 
Il teatro, tanto caro ai napoletani, purtroppo venne demolito nel 1884.
(There was a theatre section as well. There we found pictures, stamps and painting related to the San Carlino theatre. It was a popular theatre during the 19th century, like the famous San Carlo theatre. There it was born the famous “mask” of Pulcinella, substituted then by FeliceSciosciammocca, another theatrical “mask” created by Eduardo Scarpetta. He bought and redecorated the theatre, by then in ruin. But in the end it was demolished in the 1884.)



Shawm mi ha confidato che dopo questo tour ha apprezzato la città. 
Tutte le  bellezze del luogo  vengono spesso offuscate da fatti di cronaca che confermano a noi napoletani e a chi viene da fuori il degrado. Molti esprimono pessimismo per questo e si sentono schiacciati da una sensazione di impotenza. Ma allo stesso tempo ci sono tantissime persone che continuano a sperare, convinte che adesso è proprio il momento giusto per credere nel magnifico potenziale che gli esseri umani possiedono.